Sgavetta - RE12: informazioni generali

informazioni gestite da Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
come citare questa fonte Bignami C., Imazio S., Masino F., Matrella V., Montevecchi G., Vasile Simone G., Olmi L., Sgarbi E., 2015. Sgavetta. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
informazioni generali
nome Sgavetta
codice ITA421-RE12
nazione di selezione Italia
regione di selezione Emilia-Romagna
provincia di selezione Reggio Emilia
località di selezione n.d.
istituzione custode n.d.
collezione Azienda Agraria dell’Istituto d’istruzione superiore Antonio Zanelli-Reggio Emilia
varietà & clone
tipo di origine spontanea
Genere Vitis
specie Vitis vinifera
sottospecie sativa
varietà Sgavetta
clone n.d.
profilo microsatellite standardizzato
loci: loci predefiniti ( 9 )
locus SSR: VVS2 VVMD5 VVMD7 VVMD27 VrZAG62 VrZAG79 VVMD25 VVMD28 VVMD32
allele: A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2
dimensione: 134 136 231 239 240 248 186 186 196 196 243 243 242 258 237 263 241 251
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • germoglio pagina superiore
    germoglio pagina superiore
  • germoglio pagina inferiore
    germoglio pagina inferiore
  • gemma
    gemma
  • foglia
    foglia
  • foglia pagina superiore
    foglia pagina superiore
  • foglia pagina inferiore
    foglia pagina inferiore
  • seno peziolare
    seno peziolare
  • fiore
    fiore
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
note

 

Riferimenti  storici

La Sgavetta è un vitigno diffuso nei territori delle province di Modena e Reggio Emilia, dove è presente da oltre un secolo. Le prime notizie risalgono infatti al 1877, quando Di Rovasenda cita la Sgavetta o Sganetta, “Uva fina di Sassuolo. Modena”. Ma per ritrovare notizie di questo vitigno  bisogna arrivare al Ghetti (1926), che la elenca “fra i vitigni meno estesamente coltivati, pur sempre buoni” del Modenese, e al Toni (1927), che la considera tra i “vitigni migliori e raccomandabili del piano”, per l’areale reggiano, e “fra i vitigni buoni, per quanto di limitata coltivazione”, per la provincia di Modena.

Nel 1928 il rag. Rossi, in “L’economia reggiana”, menziona la Sgavetta tra i vitigni più apprezzati e pregiati (Meglioraldi, 2012).

Nel 1964 Cosmo e Sardi redigono la scheda descrittiva per il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, e vi  riportano la descrizione della Cattedra Ambulante di Agricoltura del 1935 relatiova alla Sgavetta coltivata nel modenese: “ottima, fertilissima, largamente coltivata nei terreni in destra del Secchia, molto ricercata per la sua conservabilità e preferita nelle zone del piano al Grasparossa per la sua resistenza alle malattie, per il suo alto tenore in zucchero e per il suo rendimento alla vinificazione”.

Greco, nel 1968, riferisce  dell’ampia diffusione della Sgavetta nei comuni della bassa collina reggiana, fino a rappresentare il 2% della produzione di uva provinciale.

In seguito, la Sgavetta ha perso importanza. Per la limitata superficie e il numero esiguo di aziende in cui è coltivata, è ritenuta a medio rischio di erosione genetica ed è stata iscritta al Repertorio regionale delle risorse genetiche autoctone dell’Emilia Romagna (Burert, 2010)

 

Diffusione e variabilità

La Sgavetta è coltivata oggi prevalentemente in provincia di Reggio Emilia, con 11,89 ha, pari allo 0,2% della superficie totale a vite, e in misura molto inferiore nel Modenese.

Presenta un’elevata variabilità morfologica, per cui si distinguono diversi biotipi, come indicato da Cosmo (1964), variabilità che riguarda in particolare le caratteristiche della foglia (Meglioraldi, 2012).

 

Caratteristiche agronomiche

È un vitigno dotato di buona vigoria e produttività. Si adatta bene a diverse condizioni pedo-climatiche, in aree che vanno dalla bassa pianura alla collina. Può talora andare soggetto a colatura.

è tollerante alle principali crittogame. Presenta una buona fertilità delle gemme basali. Germoglia precocemente. Raggiunge la maturazione nell’ultima decade di settembre.

Usi

Le uve di Sgavetta sono utilizzate esclusivamente per la vinificazione e danno un vino di colore rosso violaceo molto intenso. Si tratta soprattutto di vini giovani, freschi, spesso frizzanti, dotati di aromi fruttati con evidenti note di marasca; con le appropriate tecnologie enologiche si possono ottenere anche vini con ottima tenuta nel tempo (Meglioraldi, 2012). La Sgavetta è stata inserita nel 1996 nei disciplinari dei vini DOC “Colli di Scandiano e Canossa” Marzemino, Malbo gentile, Lambrusco, nella misura massima del 15%.

È  adatto al taglio con altri vitigni a cui apporta colore.

 

 

 

 

 

bibliografia correlata (7)
autori anno titolo rivista citazione
Cosmo I., Sardi F. 1964 Sgavetta Sgavetta. Principali Vitigni da Vino Coltivati in Italia, Vol. III. Ministero Agricoltura e Foreste, Roma
Meglioraldi S. 2012 La biodiversità viticola reggiana. In: Arca Regia, piante e animali dell’agrobiodiversità reggiana. Provincia di Reggio Emilia. Compograf (RE).
Ghetti G. 1926 La viticoltura modenese e la fillossera. (Cattedra ambulante di agricoltura per la provincia di Modena). Modena - (Tip.) E. Bassi e Nipoti
Toni G. 1927 Agricoltura emiliana. Viticoltura ed enologia. L’Italia agricola n. 4
Greco A. 1968 La vitivinicoltura nella geoecologia del Reggiano. Università degli Studi di Bari, Tipo Sud, Bari.
Regione Emilia Romagna 2010 Scheda tecnica per l’iscrizione al repertorio Sgavetta RER V012. Determina 13822 del 31/12/2009. Bollettino ufficiale della Regione Emilia Romagna.
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
accessioni della medesima varietà (1)
  • Sgavetta - Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
aggiornamento 16/02/2017 15:57:33 (7 anni fa)