Termarina rossa - RE24: informazioni generali

informazioni gestite da Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
come citare questa fonte Bignami C., Imazio S., Antonelli A., Masino F., Matrella V., Montevecchi G., Vasile Simone G., Olmi L., Sgarbi E., 2015. Termarina rossa. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Fondazione Ager, Istituto A. Zanelli (RE)
informazioni generali
nome Termarina rossa
codice ITA421-RE24
nazione di selezione Italia
regione di selezione Emilia-Romagna
provincia di selezione Reggio Emilia
località di selezione n.d.
istituzione custode n.d.
collezione Azienda Agraria dell’Istituto d’istruzione superiore Antonio Zanelli-Reggio Emilia
varietà & clone
tipo di origine spontanea
Genere Vitis
specie Vitis vinifera
sottospecie sativa
varietà Termarina
clone n.d.
profilo microsatellite standardizzato
loci: loci predefiniti ( 9 )
locus SSR: VVS2 VVMD5 VVMD7 VVMD27 VrZAG62 VrZAG79 VVMD25 VVMD28 VVMD32
allele: A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2
dimensione: 133 133 225 227 239 247 183 189 194 204 245 245 240 242 239 261 253 273
immagini
  • germoglio
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  • germoglio pagina superiore
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  • gemma
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  • foglia
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  • seno peziolare
    seno peziolare
  • fiore
    fiore
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
note

Riferimenti storici

La “Tremarina” viene citata nel 1614 dal modenese Giacomo Castelvetro che nel suo trattato sulle erbe, ortaggi e frutti usati nella gastronomia italiana ne descrive il grappolo con granelli minuti e alcuni assai grossi. Nel 1644 il bolognese Tanara parla della coltivazione della Tremarina o Uva marina. Risalgono al 1752 i commenti di Nicolò Caula sulla Termarina e sul suo vino rosso aromatico e di gran forza e di lunga durata, riportati in seguito da Maini nel suo Catalogo (1851). Filippo Re, scrivendo nel Florae Atestinae Prodromus delle uve più rinomate, parla di Tremarina, vel Uva di Corinto (1816). Nel 1839, Gallesio descrive  tra le uve rosse del modenese la Tramarina e i suoi grappoli con acini minutissimi. Del vino di colore rosa cita la forza straordinaria, ma afferma che raramente viene prodotto, perché l’uva viene in prevalenza consumata fresca o per ottenerne uva passa, dopo averla sgranata e sottoposta a successivi passaggi in forno, per poterla poi conservare in vasi di terra.

Bertozzi (1840) riporta tra le viti coltivate nel Reggiano, soprattutto negli orti e nelle vigne, meno nei campi, sia la Termarina a bacca nera sia quella a bacca bianca. Aggazzotti (1867) dà una descrizione piuttosto dettagliata di grappolo e acini e degli usi di questa uva; anch’egli la definisce “mangereccia, particolarmente ad uso culinario” e ne ricorda l’essiccazione al forno o al sole. Per quanto riguarda il vino, ritiene di particolare pregio quello ottenuto da uve passite, che definisce ‘di squisitissimo sapore, con aroma speciale esclusivo”.

Casali (1915) riporta il nome dialettale reggiano Óva Termarèina e i nomi italiani Termarina o Tramarina rossa, Passerina o Passeretta.

 

La presunta sinonimia con l’uva Corinto, oltre che da Filippo Re, viene riportata già da Castelvetro (1614), e in numerose altre citazioni successive (Aggazzotti:  Tramarina rossa, Termarina, Uva passerina, Uva di Candia Rossa, Passe retta;  Gallesio:la Tramarina è il Corinto rosso degli enologi, è la stessa Romanina dei Romagnoli). Le analisi di Boccacci et al. (2005) hanno però escluso questa sinonimia.

Secondo alcuni il nome Termarina deriverebbe dal latino “ultra + marinus” e farebbe quindi riferimento ad una sua origine ‘oltremarina’, da cui ““Tra marina” e quindi “Termarina”

Castelvetro (1614) avanza invece l’ipotesi che il nome derivi dal ‘tremare’ dei grappoli ‘ad ogni venticello che niente spiri’.

Nel Modenese il termine dialettale ‘termareina’ si riferisce, indipendentemente dalla varietà,  all’acinellatura, fenomeno che caratterizza la Termarina, cultivar apirene, con acini molto piccoli.

La sua iscrizione al Registro nazionale delle varietà di vite è piuttosto recente e si deve al lavoro svolto dal Consorzio tutela dei vini DOC “Reggiano” e “Colli di Scandiano e Canossa” (Meglioraldi, 2012). La sua rarità, il legame storico con alcune aree del territorio emiliano e le potenzialità di uso hanno stimolato l’iscrizione al Repertorio regionale delle risorse genetiche autoctone dell’Emilia Romagna (Burert,

 

Distribuzione e variabilità

In Emilia Romagna, sono presenti alcune centinaia di ceppi in diversi vigneti delle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, sia in pianura sia, soprattutto, nelle aree pedecollinari e collinari.  È considerata a rischio di erosione genetica.

 

 

Caratteristiche agronomiche

È un vitigno poco produttivo e con bassa resa in mosto. È sensibile a oidio e botrite.

 

Utilizzazioni tecnologiche

La Termarina era tradizionalmente utilizzata come uva da mensa e da appassimento ().

L’antica tradizione di produrre marmellate e confetture senza aggiunta di zucchero viene attualmente riproposta.

Dalla sua vinificazione si ottiene un vino di colore rosso rubino di media intensità, per il basso tenore di antociani, con un originale profilo aromatico, caratterizzato da note di rosa e frutti di bosco, accompagnate da sentori speziati. La  persistenza gustativa e la struttura sono buone, l’ acidità media, il grado alcolico elevato.

 

 

bibliografia correlata (12)
autori anno titolo rivista citazione
Tanara 1644 L’economia del cittadino in villa Edizione del 1674 stampata “appresso Steffano Curti ”, Venezia. pg 608
Boccacci P., Torello Marinoni D, Gambino G., Botta R., Schneider A 2005 Genetic characterization of Endangered Grape Cultivars of Reggio Emilia Province American Journal of Enology and Viticulture 56:4, 411-416
Bertozzi V. 1840 Viti della provincia di Reggio manoscritto, Reggio Emilia
Meglioraldi S. 2012 La biodiversità viticola reggiana. In: Arca Regia, piante e animali dell’agrobiodiversità reggiana. Provincia di Reggio Emilia. Compograf (RE).
Castelvetro G. 1614 Brieve racconto di tutte le radici di tutte l’erbe e di tutti i frutti che crudi o cotti in Italia si mangiano http://www.intratext.com/IXT/ITA2249/
Re F. 1816 Florae Atestinae prodromus Stamperia Reale (Modena) ex Typographia Regali, 142 pagine
Regione Emilia Romagna 2010 Scheda tecnica per l’iscrizione al repertorio Termarina RER V002 Determina 13822. Bollettino ufficiale della Regione Emilia Romagna.
Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali 2013 Termarina. Estratto dalla domanda di iscrizione della varietà al Registro Nazionale presso il MIPAAF In Registro Nazionale Varietà di Vite. MiPAAF
Gallesio G. 1995 I giornali dei viaggi A cura di E. Baldini. Accademia dei Georgofili, Firenze.
Aggazzotti F. 1867 Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il csa. Avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro. Tipografia di Carlo Vincenzi, Modena.
Casali C. 1915 I nomi delle piante nel dialetto reggiano. Atti del Consorzio di Reggio Emilia n.1. Tipografia Bondavalli. Reggio nell’Emilia. 126 pp.
Maini L. 1851 Catalogo alfabetico di quasi tutte le uve o viti conosciute e coltivate nelle provincie di Modena e Reggio secondo i loro nomi volgari. Tipografia Moneti e Pelloni, Modena
accessioni della medesima varietà (1)
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aggiornamento 16/02/2017 15:58:14 (7 anni fa)