Squarciafoglia - RE52: informazioni generali

informazioni gestite da Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
come citare questa fonte Imazio S., Antonelli A., Masino F., Matrella V., Montevecchi G., Vasile Simone , Bignami C., 2015. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
informazioni generali
nome Squarciafoglia
codice ITA421-RE52
nazione di selezione Italia
regione di selezione Emilia-Romagna
provincia di selezione Reggio Emilia
località di selezione n.d.
istituzione custode Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
collezione Azienda Agraria dell’Istituto d’istruzione superiore Antonio Zanelli-Reggio Emilia
varietà & clone
tipo di origine spontanea
Genere Vitis
specie Vitis vinifera
sottospecie sativa
varietà Scimiscià
clone n.d.
profilo microsatellite standardizzato
loci: loci predefiniti ( 9 )
locus SSR: VVS2 VVMD5 VVMD7 VVMD27 VrZAG62 VrZAG79 VVMD25 VVMD28 VVMD32
allele: A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2
dimensione: 133 133 225 235 239 253 179 189 188 200 251 259 242 250 239 247 241 263
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • germoglio pagina superiore
    germoglio pagina superiore
  • germoglio pagina inferiore
    germoglio pagina inferiore
  • foglia
    foglia
  • foglia pagina superiore
    foglia pagina superiore
  • foglia pagina inferiore
    foglia pagina inferiore
  • seno peziolare
    seno peziolare
  • fiore
    fiore
  • grappolo
    grappolo
  • vinacciolo
    vinacciolo
note

Notizie storiche

Gallesio nel 1839 osserva la presenza del vitigno “Squarcifoglia (detta anche Vernaccia)” tra le “uve dominanti nelle colline di Casalgrande, Vinazzano e Borzano”, insieme a Spargolina, Occhio di gatto, Malvasia e Cedra, e rileva il ruolo di queste uve nella produzione dei famosi vini bianchi di Scandiano: “ed è con queste uve che si fanno i famosi vini di Scandiano”. Successivamente, la cita nuovamente a Sant’Agnese, con un positivo commento sul suo vino: “con la Squarciafoglia si fa un vino gentile”

Nel 1840 Bertozzi elenca la Squarzafòja tra le uve bianche coltivate nei campi della provincia reggiana. Agazzotti (1867) dà una descrizione dettagliata di grappolo e acino di  Squarciafoglia ed esprime apprezzamento per questa uva, che considera ‘tra le prime da vino” e che reputa in grado di fornire validi vini monovitigno: “anche se adoprata sola, come accennai parlando delle aromatiche, Malvasia, Moscato, ecc. né sarà mai trovata in eccesso nella composizione, perché conferisce un non superabile gusto dolce, delicato e permanente, tanto desiderato nei vini bianchi, ma che purtroppo non è sempre agevole in conseguire. Sola produce un buonissimo vino giallo dorato, che molto invecchiato non credo possa superarsi in naturale delicatezza”; “Il numero de’ grappoli supplisce alla loro piccolezza, dando solamente maggior briga nel raccoglierli. Non è primaticcia, anzi volendo delicatezza in grado superlativo, sarà bene lasciare sulla pianta il frutto il più possibile, pazientando il consumo fattone dagli uccelli e dagli insetti”.

In seguito viene citata come “Squarciafoglia bianca” dal conte Di Rovasenda (1877), che si ricollega alla descrizione dell’Aggazzotti, da Fornaciari (1924), da Greco (1968) e da Rota (1983). Gli autori indicano le terre di Scandiano come principale zona di diffusione della varietà.

Come Bertozzi, anche Casali (1915) utilizza il nome dialettale reggiano Óva squarzafòja, a cui affianca il nome italiano Squarciafoglia bianca.

 

La Scarsafoglia è stata iscritta nel 2011 al Registro nazionale delle varietà, ed è poi sta inserita nell’elenco delle varietà idonee alla coltivazione nell’Emilia Romagna; nel 2011 è stata anche iscritta nel repertorio volontario regionale delle risorse genetiche agrarie della Regione Emilia Romagna (Regione Emilia Romagna, 2011).

Solo successivamente le analisi di 9 marcatori SSR effettuate su Scarsafoglia (sin. Squarzafòja)  hanno evidenziato la sinonimia con l’antico vitigno ligure Scimiscià, iscritto al registro nazionale delle varietà di vite nel 2003 (Meglioraldi et al., 2013).

 

Distribuzione e variabilità

È attualmente un vitigno a rischio di scoparsa nel territorio reggiano e modenese. Per questo motivo e per l’interesseper le sue caratteristiche qualuitative è stato iscritto nel Repertorio delle Varietà locali diinteresse agrario della Regione Emilia Romagna.

 

Caratteristiche agronomiche

È una varietà abbastanza rustica, che predilige ambienti collinari e teme i ristagni di acqua. La pianta ha vigoria media e buona, ma non elevata, produttività. Abbastanza tollerante alla botrite, sensibile a Peronospora e Oidio. La maturazione è tardiva.

 

Caratteristiche enologiche

Produce un vino dal colore giallo chiaro di media intensità con riflessi giallognoli/verdognoli. Il profilo olfattivo è molto piacevole, di buona intensità con interessanti note fiorali (rosa e altri fiori) e fruttate (pesca, mela, limone). Al gusto si presenta equilibrato, di media acidità, leggermente

amarognolo, sapido, di buona struttura e persistenza gusto-olfattiva.

bibliografia correlata (7)
autori anno titolo rivista citazione
Meglioraldi S., Ruffa P., Raimondi S., Storchi M., Torello Marinoni D., Vingione M., Boccacci P., Schneider A., 2013 Conoscere il patrimonio viticolo per tutelarlo L'Informatore agrario. 23:50-54
Bertozzi V. 1840 Viti della provincia di Reggio manoscritto, Reggio Emilia
Regione Emilia Romagna 2011 Allegato alla determinazione 14800. Bollettino Ufficiale. http://bur.regione.emilia-romagna.it/bur/area-bollettini/n.4-del-13.01.2011-1/l.r.-01-2008.-iscrizione-nel-repertorio-volontario-regionale-delle-risorse-genetiche-agrarie-di-ulteriori-n.-23-varieta-di-vite-vitis-vinifera/allegato-alla-determinazione_14800
Gallesio G. 1995 I giornali dei viaggi A cura di E. Baldini. Accademia dei Georgofili, Firenze.
Aggazzotti F. 1867 Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il csa. Avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro. Tipografia di Carlo Vincenzi, Modena.
Casali C. 1915 I nomi delle piante nel dialetto reggiano. Atti del Consorzio di Reggio Emilia n.1. Tipografia Bondavalli. Reggio nell’Emilia. 126 pp.
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
accessioni della medesima varietà (2)
  • Scimiscià - Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
  • Squarciafoglia - Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
aggiornamento 30/07/2015 15:38:24 (8 anni fa)