Neretto di Marengo: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Raimondi S.,Torello Marinoni D., Schneider A., 2014. Neretto di Marengo. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Neretto di Marengo
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
codice
IVD-var_152
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
sinonimi accertati (3)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Uva da can (Alessandrino)
  • Anré (Alessandrino)
  • Nerello (Alessandrino)
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Una prima citazione di un ‘Nerello’ in area alessandrina viene fatta da don Spagarino, sacerdote della valle Belbo, verso la fine del XVIII secolo (Pasqua, 1993)

Nello stesso periodo, anche il conte Nuvolone (1798) cita un ‘Anré dei Monferrini’ e un ‘Annerato di Valenza’ che si riferiscono certamente a questo vitigno, benché egli li consideri erroneamente sinonimi di altre varietà.

Possiamo riconoscere per la prima volta i peculiari tratti morfologici del Neretto nelle brevi note di viaggio che Giorgio Gallesio scrisse in uno dei suoi viaggi (1995) in Piemonte; egli lo vide nella pianura di Novi ligure nel 1834, dove era chiamato ‘Uva da cane’ o ‘Anrè’, mentre la prima descrizione dettagliata è quella di Demaria e Leardi (1875).

Nei documenti ottocenteschi citati, così come in quelli successivi, il Neretto di Marengo è sempre indicato come uva poco produttiva per via dei grappoli molto spargoli, ma dalla quale si producono vini pregiati.  E’ questa anche l’opinione del conte di Rovasenda che fornisce ai colleghi Mas e Pulliat (1876) le note che così possiamo tradurre: “ Il Neretto è incontestabilmente la migliore uva indigena che coltiviamo nella pianura di Alessandria [...]. Sarebbe un’uva di assoluto prim’ordine e delle più raccomandabili, se non avesse il difetto capitale di essere soggetto alla colatura e di perdere molto spesso i numerosi frutti che mostra in primavera.”

diffusione & variabilità

Il Neretto di Marengo era forse il più tipico vitigno della ‘Fraschetta’, la pianura compresa tra le città di Alessandria, Tortona e Novi ligure, caratterizzata da terreni ghiaiosi, acidi e molto siccitosi nel periodo estivo, sui quali il grande vigore di questo vitigno viene smorzato e la sua tendenza alla colatura degli acini ridotta. Al di fuori di questo particolare ambiente la coltura del Neretto non si è mai affermata e, a seguito dell’industrializzazione subita dall’area, esso ha rischiato di scomparire.

Attualmente, oltre alle piante conservate in collezioni ampelografiche, esistono solo poche decine di ceppi coltivati on farm.

La sinonimia errata tra il Neretto di Marengo e l’Uvalino (vitigno distinto iscritto al Registro nazionale) era già sostenuta dal di Rovasenda (1877).

utilizzazione tecnologica

Da una prima caratterizzazione tecnologica, si può ipotizzare che il Neretto di Marengo possa fornire vini di buon colore e in grado di sopportare un certo invecchiamento, come del resto è indicato dalla bibliografia ottocentesca.

Fino ad ora, la scarsissima produttività dovuta alla forte colatura del grappolo ha frenato l’interesse per una sua rivalutazione.

bibliografia (6)
autori anno titolo rivista citazione
Demaria P.P., Leardi C. 1875 Ampelografia della provincia di Alessandria Ed. Negro, Torino.
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Gallesio G. 1995 I giornali dei viaggi A cura di E. Baldini. Accademia dei Georgofili, Firenze.
Mas A. e Pulliat V. 1876 Le vignoble G Masson. Paris
Nuvolone G. 1798 Sulla coltivazione delle viti e sul metodo migliore di fare e conservare i vini. Calendario georgico della Società Agraria di Torino.
Pasqua M. 1993 Territorio e società ad Incisa in Valle Belbo fra basso medio evo ed età moderna. Amm. Comunale, Ass. Pro loco Incisa Scapaccino.
aggiornamento 16/11/2016 15:07:14 (7 anni fa)