Luglienga: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Ruffa P., Raimondi S., 2014. Luglienga. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Luglienga
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
tavola
codice
IVD-var_479
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
544
nome ufficiale
S. Anna di Lipsia B.
sinonimi
sinonimi ufficiali (1)
sinonimi riportati nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite
  • S. Anna di Lipsia
sinonimi accertati (4)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Uva di Sant'Anna
  • Luglisa (Garfagnana)
  • Lignan (Francia)
  • Lugliese (Garfagnana)
denominazioni errate (1)
denominazioni errate indicate dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Tocai bianco (Occhieppo superiore (Biella))
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Il primo riferimento in Piemonte alle “uve luglenche” parrebbe quello degli Statuti d’Ivrea (1329, in Comba, 1990). La Luglienga era ben nota anche al Croce (1606), che la descrive brevemente insieme all’Agostenga o Prié blanc, e come questa era un tempo particolarmente diffusa in Piemonte, ma coltivata e conosciuta per la precocità di maturazione anche nel resto dell’Italia settentrionale e in altre regioni d’ Europa, dove aveva moltissimi sinonimi tra cui Gelber Seidentraube e Früher Grosser Malvasier (Germania), Lignan blanc (Francia), S. Jacopo (Spagna). Nei secoli successivi si moltiplicano le citazioni che riguardano la Luglienga e le affini denominazioni (come Lugliatica, Lugliese, Luigese, Lugliola) utilizzate in Italia, paese di cui questo vitigno, secondo Pulliat, sarebbe originario (Mas e Pulliat, 1876). Il conte di Rovasenda (1877) afferma di averne osservato ben 25 diverse provenienze e di aver concluso che una sola è la Luglienga coltivata in moltissimi luoghi con nomi diversi. 

diffusione & variabilità

A differenza di quanto ipotizzato da alcuni (Vouillamoz e Moriondo, 2011), la Luglienga non è l’antenato del Prié o Agostenga, bensì un suo discendente per incrocio con la Bermestia bianca (Lacombe et al. 2013), pedigree che i nostri dati paiono del tutto confermare. Mentre la coltura del Prié appare oggi assai circoscritta, la Luglienga compare sotto forma di ceppi isolati un po’ ovunque nelle zone temperato-fresche, spesso allevata a pergola accanto alle case o nei giardini, utilizzata come uva da tavola e moderatamente da serbo per il consumo famigliare. In Italia è iscritta nel Registro delle uve da tavola con il nome di S. Anna di Lipsia B.

utilizzazione tecnologica

Le piante di Luglienga si distinguono per un vigore vegetativo esuberante ed una notevole longevità: se ne possono ammirare ancora ceppi di buona vitalità vecchi di un poco meno di un secolo. Precoce in tutte le fasi vegetative ma soprattutto nella maturazione dell’uva, la Luglienga è apprezzata per il consumo allo stato fresco, avendo uva attraente anche se non molto serbevole, con sapore neutro, gradevole e fresco. Anche oggi meriterebbe di essere riproposta negli ambienti freschi e a stagione breve come uva da tavola da smerciare a livello locale. Un tempo se ne otteneva anche del vino, di solito sempre per il consumo famigliare o in taglio con altre uve precoci.  

bibliografia (6)
autori anno titolo rivista citazione
Comba R., Dal Verme A. 1990 Repertorio di vini e vitigni diffusi nel Piemonte medievale Vigne e vini nel Piemonte medievale. Ed. L'Arciere, Cuneo.
Croce G.B. 1606 Della eccellenza e diversità dei vini che nella montagna di Torino si fanno; e del modo di farli. In Torino, per Aluigi Pizzamiglio.
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Lacombe L., Boursiquot J.M., Laucou V., Di Vecchi-Staraz M., Péros J.P., This P. 2013 Large-scale parentage analysis in an extended set of grapevine cultivars (Vitis vinifera L.) TAG Theoretical and Applied Genetics 126 (2): 401-414
Mas A. e Pulliat V. 1876 Le vignoble G Masson. Paris
Vouillamoz J.F., Moriondo G. 2011 Origine des cépages valaisans et valdôtains. Ed. du Belvédère, Fleurier, CH
aggiornamento 02/03/2020 19:16:48 (4 anni fa)