Malvasia nera lunga: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Ruffa P., Raimondi S., 2014. Malvasia nera lunga. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Malvasia nera lunga
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_127
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
363
nome ufficiale
Malvasia nera lunga N.
sinonimi
sinonimi accertati (1)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Moscatella (Alessandrino)
denominazioni errate (1)
denominazioni errate indicate dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Moscato nero (Monferrato occidentale (Asti) e collina torinese)
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Se è vero che, per quanto ad oggi noto, la presenza in Piemonte di uve Malvasie è attestata dal 1468, anno in cui negli statuti di Mondonio (ora comune di Castelnuovo Don Bosco, Asti) si fissano le pene per quanti avessero rubato le uve di “moscatelli, rinasii, vernace [...] et marvaxie”, è anche vero che verosimilmente quella disposizione si riferisse a Malvasie a bacca bianca, considerando che le altre varietà citate sono appunto ad uva bianca. Bisogna giungere alla fine del 1700 per trovare il primo riferimento certo ad una Malvasia nera in Piemonte (Nuvolone,1798). Considerando però la presenza nella regione di altre omonime Malvasie a bacca colorata, è difficile stabilire con certezza a quale di queste cultivar il conte Nuvolone si riferisse. Numerose Malvasie nere (“agglomerata”, “piccola”, “rara”, “oblunga”) sono coltivate infatti secondo il conte De Cardenas, corrispondente di Giuseppe Acerbi (1825), nel territorio di Valenza Po. La “Malvasia nera” o “di Casale” ad uva aromatica tratteggiata a fine Ottocento da Demaria e Leardi sulla base di campioni provenienti da Alessandria e da Nizza Monferrato (1875) potrebbe in realtà corrispondere alla Malvasia di Casorzo, la cultivar base dell’omonimo vino DOC aromatico prodotto in un’area situata tra Asti e Casale Monferrato.

Per quanto riguarda la Malvasia nera lunga, essa è coltivata insieme alla Malvasia di Schierano nel circondario di Schierano, Passerano e Castelnuovo don Bosco (Asti), e solo nel 2002 a seguito della sua dettagliata caratterizzazione e valutazione è stata iscritta nel Registro Nazionale delle Varietà. Testimonianze orali locali asseriscono che nel XIX secolo erano presenti in questa stessa zona, oltre a Bonarda, Freisa, Nebbiolo e Cari, anche una Malvasia nera (o meglio rosa), in cui va probabilmente riconosciuta l’attuale Malvasia di Schierano che ha grappolo di media lunghezza e spargolo, ed un Moscato nero, caratterizzato da un grappolo alquanto lungo. E’ verosimilmente questa cultivar che fu in seguito definita Malvasia nera lunga per via della forma del grappolo allungato. Il progresso nelle tecniche di filtrazione e stabilizzazione dei vini consentì l’espansione delle superfici impiantate con la cultivar a grappolo lungo, più rustica e produttiva, i cui vini stentavano a illimpidire naturalmente (cav. Bertello, comunicazione personale).

La descrizione di riferimento della Malvasia nera lunga è riportata in Schneider et al., 2006.

diffusione & variabilità

La Malvasia nera lunga è coltivata quasi esclusivamente nell’area di Schierano, Castelnuovo don Bosco e Pino d’Asti tra le province di Torino e Asti, dove concorre insieme alla Malvasia di Schierano alla produzione del vino DOC Malvasia di Castelnuovo don Bosco. Mentre nell’ultima metà del Novecento la varietà Malvasia di Schierano era ben più rappresentata nell’area, negli ultimi 10-20 anni la cultivar con grappolo allungato si è andata affermando soprattutto per via di una maggiore produttività e tolleranza alle malattie. Le superfici interessate dalle due cultivar sono tuttavia alquanto modeste, probabilmente inferiori ai 60 ettari circa indicati nel Censimento (ISTAT, 2010).

Quanto alle variazioni legate alla Malvasia nera lunga, va segnalato che in alcune zone del Piemonte è stata osservata una cultivar aromatica distinta chiamata Malvasia nera o più spesso ed erroneamente Brachetto. Essa è morfologicamente molto somigliante alla Malvasia nera lunga per i caratteri del germoglio e della foglia adulta, ma ha grappolo più piccolo e più breve, buccia dell’acino più spessa e di forte colorazione blu-nera, uva di modesta intensità aromatica.

utilizzazione tecnologica

Le uve di Malvasia nera lunga, nelle annate di elevata produttività, raggiungono un contenuto zuccherino abbastanza modesto, e sono caratterizzate da una modesta energia acida, anche per la rilevante presenza di potassio. Il contenuto di materia colorante è piuttosto elevato, ma il profilo antocianico vede la prevalenza della peonidina e un ridottissimo contenuto di derivati acilati. Da un punto di vista delle sostanze aromatiche, sono presenti terpeni soprattutto glicosilati (con predominanza di geraniolo e nerolo) ed alcoli superiori e benzenoidi (Mannini et al., 2012). I vini ottenuti in purezza sono di media intensità cromatica (cerasuolo), hanno note olfattive interessanti (rosa e frutti rossi come fragola), ma una sensazione acida modesta.

Normalmente le uve di Malvasia nera lunga non vengono vinificate da sole ma in taglio con quelle di Malvasia di Schierano.

bibliografia (6)
autori anno titolo rivista citazione
Acerbi G. 1825 Delle viti italiane, ossia materiali per servire alla classificazione, monografia e sinonimia, preceduti dal tentativo di una classificazione delle viti. Ed. G. Silvestri - Milano
Demaria P.P., Leardi C. 1875 Ampelografia della provincia di Alessandria Ed. Negro, Torino.
ISTAT 2010 Censimento generale dell'Agricoltura -
Mannini F., Mollo A., Santini D., Schneider A., Raimondi S., Ruffa P., Bonifacino G., Marchese E., Paravidino E., Tragni R. 2012 I principali vitigni aromatici del Piemonte a bacca colorata Regione Piemonte (Torino).
Nuvolone G. 1798 Sulla coltivazione delle viti e sul metodo migliore di fare e conservare i vini. Calendario georgico della Società Agraria di Torino.
Schneider A., Mannini F., Raimondi S. 2006 Vitigni del Piemonte Ed. Regione Piemonte
aggiornamento 16/11/2016 14:46:55 (7 anni fa)