Aglianico: informazioni generali

informazioni generali gestite da Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali (DiCEM) Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) - Università di Pisa
  • Nuzzo Vitale
come citare questa fonte Nuzzo V., D'Onofrio C., Dell'Aglio M., Rotundo A., 2015. Aglianico. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Fondazione Ager (Ager Foundation). PSR della Regione Basilicata 2007-2013, fondo FEASR, Misura 124 Health Check, progetto SALBIOVIT". CUP G58F13000420007
informazioni botaniche
nome
Aglianico
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
Neutre
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_14
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
002; 266
nome ufficiale
Aglianico n.; Aglianico del Vulture n.
sinonimi
cloni omologati (24)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • gemma
    gemma
  • foglia
    foglia
  • foglia pagina superiore
    foglia pagina superiore
  • foglia pagina inferiore
    foglia pagina inferiore
  • seno peziolare
    seno peziolare
  • fiore
    fiore
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
Riferimenti storici

------ TESTI IN CORSO DI REVISIONE E COMPLETAMENTO ------

Vogliate scusare la momentanea carenza di informazioni

 

L’Aglianico è uno dei più importanti vitigni della Basilicata e della Campania dove dà origine a tre importanti vini rossi a marchio DOCG (Aglianico del Vulture Superiore, Aglianico del Taburno, Aglianico di Taurasi), e numerose DOC e IGT. Nel corso del tempo l’Aglianico ed il suo vino, sono stati oggetto di particolare attenzione da parte di studiosi, viaggiatori, amanti del vino, giornalisti di settore. Ne è conseguita un’ampia letteratura molto spesso basata su conoscenze aneddotiche, piuttosto che su apparati documentari e/o su indagini sperimentali che molto spesso ha rappresentato un freno allo sviluppo di nuove conoscenze. 

Il Registro Nazionale delle Varietà di Vite (RNVV), riporta le varietà: Aglianico n. (cod. 002) ed Aglianico del Vulture n. (cod. 266). Recenti studi basati su marcatori molecolari (De Lorenzis et al. 2013; Alba et al., 2011; Costantini et al., 2005) hanno evidenziato una sostanziale identità del profilo genetico delle due varietà iscritte al RNNV e proposto l'Aglianico del Vulture quale sinonimo di Aglianico. 

Le origini dell’Aglianico sono tuttora fonte di dibattito (De Lorenzis et al, 2013; Costantini et al., 2005). Infatti, a causa dell’epoca relativamente tarda (XIV – XV secolo) in cui si cominciò a nominare i vitigni (Vouillamoz e Grando, 2006; Sefc et al., 1998) e della loro copiosità, la ricostruzione degli eventi che portarono alla comparsa di una determinata varietà può essere particolarmente difficoltosa. Ancor più dell’origine genetica dell’Aglianico, l’origine del nome Aglianico è fonte di particolare confusione, spesso dovuta a ricostruzioni aneddotiche, inesatte e fantasiose, forse innescate dalla presenza di numerose omonimie e sinonimie (Tabella 1) registrate da Carlucci (1904), nonché dalle complesse vicissitudini storiche dell’area in esame (Lombardi, 1840). Solo recentemente uno studio etimologico, di cui si dirà in seguito, ha affrontato la probabile origine del nome Aglianico (Dell'Aglio et al., 2016).

Tabella 1. Lista dei sinonimi riportati da Carlucci (1904).

Regione

Località

Denominazione

Basilicata

Provincia di Potenza

Aglianico/-a, Agnanico, Gnanico

 

Campomaggiore (PZ)

Ellenico/-a

 

Tolve (PZ)

Uva dei Cani

Campania

Provincie di Avellino, Benevento, Napoli, Salerno

Aglianico/-a, Agnanico, Gnanico

 

Aglianico Trignarulo

Calitri (AV)

 

Agliatica

Gesualdo (AV)

 

Ellenico/-a

Torre del Greco (NA); Taurasi (AV)

 

Olivella de S.Cosmo = Aglianico femminile

Provincie di AV e SA

 

Tintora

Caserta

 

Uva nera

Vallata e Castelfranchi (AV)

 

Ghianna

Roccaromana (CE)

 

Glianica

Pontelatone (CE)

Lazio

Ghianna

Minturno (LT)

Molise

Ellanico

Macchiagodena (IS)

 

Ghiannara/Ghiandara

Venafro, Pozzilli e Sesto Campano (IS)

Puglia

Agnanico di Castellaneta

Mottola (TA)

 

Uva di Castellaneta

Francavilla Fontana (BR), Pulsano (TA)

 

Uva dei Cani

Corato (BA), Sogliano (LE)

 
 
Tra i vini delle regioni prossime a Napoli, Andrea Bacci (1596) descrisse, nel libro V del “De Naturalis vinorum historia”, l’Aglianicum Vinum prodotto lungo le pendici del monte Somma che descrive come un vino intermedio tra il Mangiauerra ed il Lachrima vinum, anch’essi prodotti nella stessa area dell’Aglianicum. Successivamente, l’Acerbi nel 1825 nomina, tra i vitigni presenti nei dintorni di Napoli e nel suo orto botanico, le seguenti varietà: l’Aglianica, l’Aglianica vera, l’Aglianica Cola Giovanni, l’Aglianica sorcella. L’Acerbi non spiega se le diverse denominazioni possano essere riferite ad un’unica varietà oppure a varietà diverse.

Si deve al Carlucci (1904) (tomo V del “Traité Général de Viticulture – Ampélographie” di Viala e Vermorel) una prima completa descrizione della varietà Aglianico. Già nell’elencazione dei diversi sinonimi si riscontra che in epoca pre-fillosserica era un vitigno molto diffuso nell’attuale Campania, Basilicata, Puglia e Molise in cui a volte manteneva lo stesso nome in località anche molto distanti tra loro. Ad esempio, a Torre del Greco (NA), Taurasi (BN) e Campomaggiore (PZ) l’Aglianico era chiamato con il nome di Ellenica o Ellenico e con il nome di Ellanico a Macchiagodena (IS). Mentre era chiamato Uva dei cani a Tolve (PZ), Corato (BA) e Soleto (LE). Sarebbe interessante poter approfondire le ragioni dell’uso dello stesso sinonimo in aree così lontane.

Da un punto di vista ampelografico Carlucci descrive 5 biotipi: l’Aglianico comune, l’Aglianico S. Severino o di Lapio (Montemarano), l’Aglianico zerpoluso, l’Aglianichello (o Aglianichella o Aglianicuccia (Pozzuoli) o Aglianico Femminile (Campagna) ) e l’Aglianicone (Tabella 2).

 

Tabella 2. Principali caratteristiche ampelografiche dei biotipi di Aglianico descritti da Carlucci (1904) in Ampélographie di Viala e Vermorel.

Caratteristiche

BIOTIPI DI AGLIANICO

 

Comune

S. Severino

Zerpoluso

Aglianichello

Aglianicone

Vigore

Medio

Elevato

Medio

Medio-basso

Molto elevato

Colore dello stelo del germoglio

Verde

-

Rossastro

Rossastro

-

Foglia

Trilobata a volte pentalobata

Trilobata o pentalobata

Lobata

Trilobata o pentalobata

Trilobata

Grappolo

Medio conico o piramidale, alato

Medio, cilindrico o leggermente conico

Medio-grande

Piccolo o medio, cilindrico o conico Acinellatura verde

Grosso, piramidale, alato

Acino

Medio, sferico

Sferico, pruinoso

Grande, sferico blu

Piccoli, sferici, pruinosi

Grosso, tondo e pruinoso

Maturazione rispetto all’Aglianico comune

-

Piu’ Precoce

Simile

Simile

Piu’ Precoce

Vino

Robusto, colorato, conservabile

Piacevole, Colorato, Mediamente alcolico

 

Più alcolico, più fine e più delicato dell’Aglianico comune

Mediocre

La sintetica descrizione dei 4 biotipi, fatta da Carlucci (1904), non ci permette di chiarire se essi possano o no rappresentare altrettante varietà di vite. Il Carlucci, metteva anche in evidenza che nell’area del Vulture i vigneti erano costituiti quasi esclusivamente da Aglianico comune a differenza di altre aree in cui almeno uno degli altri biotipi poteva rappresentare anche fino ad 1/3 delle viti. La dettagliata descrizione dell’Aglianico comune fatta dal Carlucci ci permette però di rispondere, con un ragionevole margine di sicurezza, che l’Aglianico comune sia molto simile a quello attualmente coltivato nell’area del Vulture ed iscritto al Registro Nazionale della Varieta’ di Vite con il nome di Aglianico del Vulture (tabella 3).

Tabella 3. Sintesi della descrizione ampelografica riportata dal Carlucci (1904) e nel Registro Nazionale delle Varieta’ di vite per la varietà Aglianico del Vulture n. (cod. 266).

Organo

Descrizione Ampelografica

 

Carlucci (1904)

Registro Nazionale Varietà di Vite

 

Apice

Cotonoso, con una ricca peluria bianca sulla pagina superiore ed inferiore delle prime 3-4 foglioline di colore verde-giallastro

Fortissima densità di peli strisciante colore verde-giallognolo

 

Foglia

Media, pentagonale, 3-5 lobi, seni laterali superiori mediamente profondi, a volte presenza di un dente alla base. Seni laterali inferiori assenti o poco formati. Seno peziolare ad U, chiuso. Picciolo piu’ corto della foglia. 

Medio-piccola, pentagonale, 3-5 lobi. Seni laterali superiori sagomati ad U. Seni laterali inferiori poco pronunciati. Seno peziolare a V, chiuso. Picciolo piu’ corto della foglia.

 

 

Grappolo

Medio, poco serrato o serrato, conico o piramidale, presenza di due ali poco sviluppate, mancati nei grappoli piccoli che sono di tipo cilindrico. Peduncolo medio-corto, erbaceo o semi-legnoso alla base

Medio-piccolo, mediamente compatto, conico o cilindrico, alato o semplice. Peduncolo corto, semi-legnoso.

 

Acino

Medio, sferico. (Buccia) poco spessa, coriacea, violetto scuro, tannica, pruinosa, resistente al marciume.

medio-piccolo, sferico. Buccia di spessore medio, tenera, blu-nera, pruinosa, resistente al marciume.

 

 

 

diffusione & variabilità

L’Aglianico, è tra i primi venti vitigni coltivati in Italia, è presente su circa 9.947 ha (ISTAT, 2010) ed è il vitigno di riferimento di una vasta area compresa tra la Campania, il nord della Basilicata e della Puglia dove dà origine a 3 marchi DOCG e numerosi marchi DOC e IGT.

bibliografia (2)
autori anno titolo rivista citazione
Carlucci M. 1904 Aglianico In: Viala et Vermorel, Ampelographie, Tome V, Paris Masson et Cie Editteurs, p.83
Carlucci M. 1904 Aglianico Carlucci M., 1904. Aglianico. In: Viala et Vermorel. Ampelographie, Tome V. Paris, Masson et Cie, Editeurs. p. 81-102.
aggiornamento 21/03/2017 22:39:08 (7 anni fa)