Perricone: informazioni generali

informazioni generali gestite da Regione Siciliana - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Dip. Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura - Centro per l'Innovazione della Filiera Vitivinicola UOS Marsala Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali - Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali - Università degli Studi di Palermo
  • Ansaldi Giacomo
  • Barbagallo Maria Gabriella
  • Brancadoro Lucio
  • De Lorenzis Gabriella
  • Di Lorenzo Rosario
  • Falco Vito
  • Fici Giuseppe
  • Gagliano Franco
  • Marino Gregorio
  • Monteleone Giuseppe
  • Pisciotta Antonino
  • Scienza Attilio
come citare questa fonte Ansaldi G., Barbagallo M. G., Brancadoro L., De Lorenzis G., Di Lorenzo R., Falco V., Fici G., Gagliano F., Marino G., Monteleone G., Pisciotta A., Scienza A., 2015. Perricone. in: Italian Vitis Datababase, www.vitisdb.it. ISSN 2282-006X
ringraziamenti Regione Sicilia, Ager Foundation
informazioni botaniche
nome
Perricone
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
Neutre
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_359
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
185
nome ufficiale
Perricone N.
sinonimi
sinonimi ufficiali (4)
sinonimi riportati nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite
cloni omologati (1)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
Riferimenti storici

Il Perricone è un vitigno di antica coltivazione, descritto per la prima volta da Nicosia (1735). Nel catagolo del Mendola (1868) è riportata la varietà Piricone per vino, mentre il Di Rovasenda (1877) elenca un Piricone e un Piricone nero della Sicilia e un Perricone nero indicata come uva Siciliana e del Vesuvio. E’ riportato da Acerbi (1825) nell’elenco delle viti della Sicilia ossia dei contorni di Palermo. Nel Catalogo Ampelografico per la Provincia di Palermo (1880) sono riportati due varietà: laPerricone o Piricune bianca e nera. A fine ‘800 era il vitigno a bacca nera più diffuso nelle province di Palermo e Trapani (Nicolosi, 1869; Bollettino Ampelografico, 1883).  E’ indicato come unico vitigno a bacca nera presente nei vigneti del cav. Striglia, in agro di Partinico, ed  utilizzato per la produzione degli importanti vini Tousamira (1890), giudicati dal Console generale d’Inghilterra a Palermo fra i principali vini siciliani di sicuro e proficuo collocamento nel mercato inglese. Lo si trovava ampiamente coltivato anche nelle zone di Caltanissetta e Agrigento rispettivamente con il sinonimo di Tuccarino di Catania e Nerello Cappuccio (Paulsen, 1905). E’ il caso di evidenziare che il Cupani (1696) descrive una varietà chiamata volgarmente Tuccarinu con acini globosi, neri caduchi nerissimi e dolcissimi. Paulsen (1934) afferma che il Perricone è fra le uve nere, il vitigno più diffuso in tutta la provincia di Palermo e che nelle zone di collina e di montagna è coltivato quasi sempre promiscuo ad altre uve nere e bianche per la produzione di vini cerasuoli, mentre in diverse località di pianura coltivato da solo se ne ottengono dei buoni vini da mezzo taglio e da consumo diretto; l’Autore conclude che la scelta delle varietà di pregio per la Provincia di Palermo potrebbe limitarsi a tre solamente e cioè Catarratto e Inzolia per le uve bianche e Perricone per quelle nere. Il Perricone è tra i pochi vitigni Siciliani riportati nell’Ampelografia Universale di Viala e Vermonel (1901). Nella prima metà del ‘900 subisce una forte contrazionenella provincia di Trapani forse a causa delle difficoltà di comportamento riscontrate  con alcuni portinnesti come segnalato dal Paulsen (1934) che afferma che la produzione di vini neri ha una importanza trascurabile nella Provincia di Trapani e che il Pignatello sinonimo del Perricone della Provincia di Palermo con il quale si ottiene il vino nero, dà sempre luogo a scarse produzioni. Il Murania (1911), comunque, lo riporta con il sinonimo Pignatello come il più importante  vitigno  a bacca nera coltivato nell’agro di Castelvetrano. Il sinonimo ‘Pignatello’ sembra derivare dalle “pignatidare”, le terre rosse alluminose del Trapanese, così chiamate perché impiegate per la fabbricazione delle pignatte da cucina, particolarmente vocate per la coltivazione di questa cultivar (Pastena, 1971). Recenti studi genetici (Di Vecchi Staraz et al., 2007, This et al., 2007), ipotizzano una relazione genitore-figlio con il Sangiovese, mentre Carimi et al. (2010) attraverso indagini di biologia molecolare, indicano come, anche questo vitigno, sia frutto del libero incrocio tra Sangiovese ed un altro vitigno, attualmente ancora ignoto.

 

diffusione & variabilità

 

Vitigno in fase di espansione colturale, è attualmente coltivato in poche centinaia di ettari concentrati soprattutto nelle province di Caltanissetta, Palermo, Agrigento e Trapani. Entra a far parte di alcune delle principali D.O. siciliane (Contea Di Sclafani, Delia Nivolelli, Eloro, Marsala: per il tipo Rubino).

Vitigno che si caratterizza per un grappolo dal peso medio elevato e per un acino che può essere da grande a molto grande, la fertilità dei germogli è bassa e quella dei germogli del tratto basale è anche inferiore. La produttività è  medio bassa e costante negli anni.

 

Questo vitigno, a dispetto della sua antica coltivazione, ha fatto rilevare, nel corso delle indagini sulla valorizzazione delle varietà autoctone siciliane, una ridotta variabilità intravarietale. Questa risultato è plausibilmente dovuto alla drastica contrazione della superficie, coltivata con questo vitigno, successivamente all’avvento della fillossera che ha causato la perdita della variabilità intravarietale preesistente. Nonostante questi presupposti è stato possibile definire due biotipi che si caratterizzano per alcuni aspetti della morfologia dell’acino ed in particolare per le sue dimensioni, definendo così due biotipi: biotipo A ad acino grande e biotipo B ad acino piccolo.

 

utilizzazione tecnologica

 

I vini presentano una gradazione discreta gradazione alcolica, accompagnata da una buona acidità totale. Il quadro polifenolico mostra valori più che medi sia per i valori di antociani che di polifenoli totali. Il vino ha un colore rosso carico, il profumo è intenso e molto complesso, i descrittori più caratterizzanti del prodotto sono i fruttati rossi: ciliegia, frutti di bosco e soprattutto frutta matura che fa registrare un’intensità molto elevata accompagnati da note di confettura e da note speziate, meno intenso ma particolare  è il floreale con note di violetta. Al gusto il vino è equilibrato con una  sufficiente struttura e una media sensazione acidica ed  alcolica. L’astringenza dei tannini è intensa senza mai essere eccessiva, con una leggera nota amara sul finale, buona è la persistenza aromatica.

bibliografia (17)
autori anno titolo rivista citazione
Bica Daniela 2007 Vitigni di Sicilia Assessorato Agricoltura e Foreste
Carimi F., Mercati F., Abbate L., Sunseri F. 2010 Microsatellite analyses for evaluation of genetic diversity among Sicilian grapevine cultivars Genetic Resources and Crop Evolution 57:703–719
Cupani F. 1696 Hortus Catholicus Napoli
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Di Vecchi-Staraz M., Bandinelli R., Boselli M., Patrice T., Boursiquot J.M., Laucou V., Lacombe T. 2007 Genetic Structuring and Parentage Analysis for Evolutionary Studies in Grapevine: Kin Group and Origin of the Cultivar Sangiovese Revealed Journal of the American Society for Horticultural Science 132(4): 514–524
Mazzei A. e Zappalà A. 1965 Perricone in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume IV, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste,
Mendola, A. 1868 Estratto dal catalogo generale della collezione di viti italiane e straniere radunate in Favara Tip. Parrino e Carini, Favara (AG). Annali di Viticoltura e di Enol., vol. II, 1874.
Ministero d’Agricoltura, Industria e Commercio 1883 Bullettino Ampelografico Fasc. XVI, Regia Tipografia D. Ripamonti, Roma.
Murania G. 1911 L' agricoltura nel territorio di Castelvetrano - con un saggio della sua carta agronomica Palermo - Tip. Fratelli Vena
Nicolosi, A. 1869 Trenta varietà di vitigni siciliani Giornale Industriale Italiano, Forlì
Nicosia F. 1735 Podere fruttifero e dilettevole, diviso in tre parti - opera notevole di viticoltura in A. Felicella - Palermo
Pastena B. 1971 il vitigno Perricone Tip. Luxograph, Palermo
Paulsen F. 1905 Perricone in: Viala P. e Vermorel V. - Ampelographie - T. VI - Masson et C. editeurs, Paris pp. 227-28.
Paulsen F. 1931 Le uve da tavola tardive prodotte in provincia di Messina La Sicilia - Messina
Paulsen F. 1934 Studio per la individuazione delle varietà di pregio di uve da vino che si coltivano in Sicilis pp. 138-139
This P., Lacombe T., Cadle-Davidson M., Owens C.L 2007 Wine grape (Vitis vinifera L.) color associates with allelic variation in the domestication gene VvmybA1 TAG Theoretical and Applied Genetics 114 (4): 723-730
Viala P., Vermorel V. 1901 Traité général de Viticulture Ampélographie. 7 Vol., Ed. Masson (Paris). 1901-1910.
aggiornamento 15/11/2018 10:06:10 (5 anni fa)