Teinturier ad acino rotondo: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Ruffa P., Raimondi S., 2014. Teinturier ad acino rotondo. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Teinturier ad acino rotondo
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_213
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
sinonimi accertati (1)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Anche se somigliante per i caratteri ampelografici al Teinturier du Cher, un vecchio vitigno distinto dagli ampelografi ottocenteschi in “maschio” e “femmina” (Roy-Chevrier, 1902), che dal Centro della Francia si diffuse un po’ ovunque in Europa, la cultivar qui descritta, anch’essa a polpa colorata, ne è distinta come confermato anche da analisi genetiche. Risalire all’effettiva rispondenza di questa cultivar con i numerosi Tintori, Tintorelli, Tintorini, Uve da colore (e ancora Tenjìn, Tenjurìn o Teinjuràn delle parlate locali) citati in molti testi ampelografici del passato è impossibile. Si tratta sempre di uve a polpa colorata, dalla dotazione di pigmenti talora elevatissima, che servivano a colorare i vinelli scarichi di colore prodotti in zone climaticamente poco favorevoli o per sovra-produzione. Quanto però ci sentiamo di affermare è che la varietà che qui trattiamo, di origine sconosciuta, è sicuramente distinta e probabilmente più antica di tutti i vitigni tintori selezionati dai primi decenni dell’Ottocento ad opera di Luis ed Henry Bouschet (tra cui Petit Bouschet ed Alicante Henry Bouschet sono i più noti), come pure degli incroci interspecifici a polpa colorata comparsi in seguito e diffusi in Italia se pure sporadicamente (come Jacquez, Seibel 1077, Seibel 1020, ecc.).

diffusione & variabilità

Mai intensamente coltivato per via della scarsa produttività e della modesta qualità delle uve (a parte l’eccezionale dotazione di pigmenti), oltre che in varie zone del Piemonte abbiamo osservato di frequente questo vitigno, se pure nella consistenza di poche piante, nei vecchi vigneti soprattutto del nord e centro Italia, cosa che fa pensare ad una ampia diffusione nel passato unita ad una ragguardevole età. La sua presenza è ad esempio attestata in Friuli-Venezia Giulia dove è stato recentemente recuperato ed è stato oggetto di descrizione e studio (Sivilotti et al., 2013). La specificazione “ad acino rotondo” nel nome di questo “Tintorino” serve a distinguerlo dai numerosi altri vitigni a polpa colorata, tra cui in particolare l’Aspiran Bouschet, con acino ben ellissoidale, parecchio diffuso nello stesso areale colturale e non correttamente identificato.

Il vitigno non è ufficialmente riconosciuto e pertanto destinato a scomparire.

utilizzazione tecnologica

Questo vecchio vitigno con uva a polpa colorata veniva un tempo utilizzato per apportare nei tagli in cui rientrasse anche in piccolissime proporzioni una quantità di colore veramente rilevante senza conferire sgradevoli sapori erbacei o acidità eccessiva. Uno studio ha indicato per questa cultivar una dotazione di antociani nelle uve di almeno tre volte la quantità media delle cultivar a buccia nera (3000 mg/kg di uva contro i 950 della media di 22 cultivar a polpa incolore), superiore a quella del noto Alicante Bouschet (2 volte più colorato della media delle uve nere a succo incolore) e inferiore a quella dell’Aspiran Bouschet (oltre quattro volte più colorato) (Ferrandino et al., 2012). Le uve del Teinturier ad acino rotondo si sono inoltre dimostrate anche molto ricche di flavonoli, con un valore in media doppio rispetto alle altre cultivar (Ferrandino et al., 2012).

Per questo vitigno sono state condotte anche prove di vinificazione in purezza (Sivilotti et al., 2013).

Più che al taglio per la vinificazione, oggi non più percorribile nel sistema delle Denominazioni che non ammettono la pratica con questa cultivar, le uve potrebbero essere proficuamente utilizzate per l’estrazione di pigmenti e/o polifenoli ad uso alimentare, farmaceutico e cosmetico.

bibliografia (3)
autori anno titolo rivista citazione
Ferrandino A., Carra A., Rolle L., Schneider A., Schubert A. 2012 Profiling of Hydroxycinnamoyl Tartrates and Acylated Anthocyanins in the Skin of 34 Vitis vinifera Genotypes J. Agric. Food Chem., 60: 4931−4945.
Roy-Chevrier L. 1902 Teinturier male. In: Viala P., Vermorel V., Ampélographie. Tome III, Masson (Paris).
Schneider A., Mannini F., Raimondi S. 2006 Vitigni del Piemonte Ed. Regione Piemonte
aggiornamento 12/09/2020 17:15:56 (3 anni fa)