Zibibbo: informazioni generali

informazioni generali gestite da Regione Siciliana - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Dip. Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura - Centro per l'Innovazione della Filiera Vitivinicola UOS Marsala Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali - Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente (SAFE) - Università degli Studi di Foggia Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali - Università degli Studi di Palermo
  • Ansaldi Giacomo
  • Barbagallo Maria Gabriella
  • Brancadoro Lucio
  • De Lorenzis Gabriella
  • De Palma Laura
  • Di Lorenzo Rosario
  • Falco Vito
  • Fici Giuseppe
  • Gagliano Franco
  • Marino Gregorio
  • Monteleone Giuseppe
  • Pisciotta Antonino
  • Scienza Attilio
come citare questa fonte Barbagallo M. G., Brancadoro L., De Palma L., Falco V., 2015. Zibibbo. in: Italian Vitis Datababase, www.vitisdb.it. ISSN 2282-006X
ringraziamenti Regione Sicilia, Ager Foundation
informazioni botaniche
nome
Zibibbo
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino, tavola
codice
IVD-var_350
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
343
nome ufficiale
Zibibbo B.
sinonimi
sinonimi accertati (4)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Salamanna
  • Moscato d'Alessandria
  • Moscatellone
  • Moscato di Pantelleria
cloni omologati (1)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • foglia pagina superiore
    foglia pagina superiore
  • foglia pagina inferiore
    foglia pagina inferiore
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
Riferimenti storici

Secondo Mendola (1868), lo Zibibbo è sinonimo di Moscatellone nome che indica chiaramente i caratteri di notevole grossezza del grappolo e più ancora dell ‘acino, rispetto al Moscato comune o Moscatello. Il Moscatello e il Moscatellone sono i capostipiti di due tribù alquanto differenti di Moscato, come il Moscato fior d’arancio lo sarebbe di una terza tribù. Il nome dell’antica capitale dell’Egitto indica l’origine o la provenienza orientale del vitigno, mentre il sinonimo utilizzato in Toscana, Salamanna, deriva dal fatto che Ser Alamanno Salvati fece venire dalla Grecia il Moscatello grosso o Zibibbo bianco che da Lui prese il nome di uva Salamanna (Del Riggio, 1595-1596). L’Odard (1859) tra i sinonimi di Zibibbo considera la Panse comune. Il termine Zibibbo richiama e conferma la provenienza africana del Moscatellone e una specifica utilizzazione dell’uva, giacchè in Tunisia si trova il capo Zibib (secco) e quindi uva passa. Porta (1584) descrive le varietà coltivate nel meridione d’Italia e dice che di Moscati ve ne sono di bianchi e di neri. Per la mensa il più rinomato di tutti è quello che ha l’acino duro, carnoso e grande e dal profumo delizioso e dal colore dorato, volgarmente detto Moscatellone. Lo Zibibbo è citato dal Matteoli (1563) e dal Bacci (1596) nel capitolo dedicato a “De Passis uvis et passulis” parlando delle uve secche dice che quelle degli antichi erano di quattro sorta, di cui alcune con semi ed altre apireni e che una di queste sorta è lo Zibibbo. Di Zibibbo bianco ne discute il Soderini (1590) e il Bauhin (1671) che afferma:”…gli Arabi chiamano l’uva Boumastos dei Greci, uva passa maior, uva Zibibbi. Anche il Cupani (1696), il Molon (1906), il Marzotto (1925) e il Longo (1948) concordano la similitudine dell’uva Zibibbo con le uve Boumastos dei Greci. Atti notarili siciliani del XIV e XV secolo riportano l’uva Bumasta (bous mastos) che è citata dall’abate Senisio (1384) del Monastero di S. Martino delle Scale, vicino a Palermo. Di Rovasenda (1877) riporta molte uve Zibibbo, diverse per provenienza e zona di coltivazione.  Lo Zibibbo si ritrova negli elenchi e nelle descrizioni del Di Maria (1754), di Gallesio (1839),  dell’ Acerbi (1825), di Pulliat e Mas (1874-79), di Agazzotti (1867). Niccoli (1902) afferma : “…la coltura di questa cultivar risale almeno al periodo della dominazione Araba dell’Isola, tanto che si parla di uva passa (Zibibbo) già in una memoria del governatore di Sicilia Al-Mulì del (875) D.C.”. Murania (1905) riporta lo Zibibbo tra i principali vitigni da tavola a frutto bianco o giallognolo coltivati in agro di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Sannino (1922) dice che il Moscatelone a Pantelleria è ricco di zucchero e se ne prepara un vino alcolico,dolce ed aromatico. Cipriani et al., 2010, afferma che il Moscatellone è un incrocio naturale tra Moscato bianco ad acino piccolo e Axina de Tres Bias antica varietà a bacca nera coltivata ancora in Sardegna come uva che produce tre volte, nell’arcipelago Maltese e soprattutto in alcune Isole della Grecia. Il profilo di questa varietà è risultato identico con una varietà della Calabria (Robinson et al. 2012) e con  quello della varietà Eftakoilo (Sefc et al., 2000) che è considerata una delle varietà da tavola a bacca nera più antiche della Grecia.

Esiste una mutazione a bacca nera del più noto Moscato di Alessandria  (Carimi et al., 2010), chiamata Zibibbo nero.

“Ed il Zibibo nero è rotondo, dieci linee di diametro, è dolce al gusto, però fa il vino dolce e spiritoso, ha capi grandi; foglie maggiori del bianco, gemme a media distanza e due vinacce; matura all’ordinario e ne dà in buona dose. In Randazzo si fa grossa quasi più del doppio, confondendosi colla moscadella nera, e potasi stretta. Non così in Paternò, dove suol essere di cattiva qualità” cosi il Geremia (1834) ne descriveva le qualità. Il Bollettino Ampelografico, 1882 segnala la presenza dello Zibibbo nero nelle campagne di diversi comuni della provincia di Palermo: Campofiorito, Isnello, Petralia Sottana, Prizzi, Ustica. Recenti indagini molecolari hanno permesso di definire l’origine dello Zibibbo nero, che risulta essere una mutazione a bacca nera del più noto Moscato di Alessandria  (Carimi et al., 2010), comunemente conosciuto in Sicilia come Zibibbo.

Attualmente la presenza dello Zibibbo nero è limitata a pochi ceppi, nei vigneti più antichi della provincia di Trapani ed è stato recuperato grazie al Progetto della Regione Sicilia relativo alla valorizzazione della piattaforma ampelografica.

diffusione & variabilità

il vitigno è coltivato in provincia di Trapani ed in particolare sull’isola di Pantelleria per la produzione della D.O.C. Passito di Pantelleria; fuori dalla Sicilia è coltivato su piccole superfici nella parte tirrenica della Calabria e in modo sporadico anche in Toscana. Più in generale lo Zibibbo è coltivato diffusamente in tutto il bacino del Mediterraneo ed è inoltre presene in diversi Paesi di nuova viticoltura come California, Australia, Sud Africa, Argentina ed in Cile dove è utilizzato per la produzione del Pisco. Nello Zibibbo è presente un’apprezzabile variabilità intravarietale, questa è stata valutata attraverso i diversi parametri utilizzati per la fenotipizzazione ed ha consentito l’individuazione di due biotipi che ben si caratterizzano, sia per i parametri morfologici che per quelli fisiologici. Questi due biotipi si differenziano maggiormente per i caratteri morfologici che non per le caratteristiche qualitative delle uve e dei vini. Al momento i due biotipi sono denominati come A, biotipo ad acino giallo e grappolo spargolo, e B, biotipo ad acino verde e grappolo mediamente compatto.

 

Attualmente la diffusione dello Zibibbo nero è limitata a pochi ceppi, nei vigneti più antichi della provincia di Trapani ed è stato recuperato grazie al Progetto della Regione Sicilia relativo alla valorizzazione della piattaforma ampelografica.

 

utilizzazione tecnologica

i vini presentano una gradazione alcolica da media ad elevata così come i valori di pH, mentre i tenori di acidità fissa risultano medi. Il vino di colore giallo ambrato con un’intensità medio alta, all’olfatto si presenta complesso con i diversi descrittori tipici delle varietà moscato in particolare evidenza, tra questi possiamo sottolineare i descrittori floreali di fiori bianchi (gelsomino, rosa), floreale agrumi, e quelli fruttati con un intensità ancora  più sostenuta, all’olfatto inoltre il vino si caratterizza per le note vegetali - speziate che contraddistinguono i vini di questo vitigno da altri moscati. Al gusto il vino presenta una buona struttura, equilibrato, sul finale è presente una lieve nota amara. La persistenza aromatica è buona. Lo Zibibbo è utilizzato anche come uva da tavola.

 

bibliografia (23)
autori anno titolo rivista citazione
Acerbi G. 1825 Delle viti italiane o sia, Materiali per servire alle classificazione, monografia e sinonimia, preceduti dal tentativo di una classificazione geoponica delle viti Giovanni Silvestri. Milano
Aggazzotti F. 1867 Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il csa. Avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro. Tipografia di Carlo Vincenzi, Modena.
Bacci A. 1596 De naturali vinorum historia Tip. Niccolò Muzi - Roma
Bauhin G. 1671 in Ampélographie rétrospective in Roy-Chevrier - Coulet et fil. Montpellier. 1900
Cipriani G., Spadotto A., Jurman I., Di Gaspero G., Crespan M., Meneghetti S., Frare E., Vignani R., Cresti M., Morgante M., Pezzotti M., Pe E., Policriti A., Testolin R. 2010 The SSR-based molecular profile of 1005 grapevine (Vitis vinifera L.) accessions uncovers new synonymy and parentages, and reveals a large admixture amongst varieties of different geographic origin TAG Theoretical and Applied Genetics 121:1569-1585
Cosmo I., Calò A., Egger E. 1975 Zibibbo in Principali Vitigni da Tavola Coltivati in Italia, ISV di Conegliano Veneto- Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste
Cupani F. 1696 Hortus Catholicus Napoli
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Gallesio G 1817 Opera Pomologica Monumentale, ossia Trattato degli alberi fruttiferi Pisa - Fratelli Amoretti - N. Capurro
Longo 1948 Viticoltura. Discute sulle uve da mensa in Sicilia e riporta la descrizione delle nuove uve da mensa costituite da F. Paulsen in Sicilia. R.E.D.A. - Roma.
Marzotto N. 1925 Uve da vino voll. I-II, Tipografia Commerciale, Vicenza.
Mas A. e Pulliat V. 1876 Le vignoble G Masson. Paris
Mattioli P.A. 1563 I discorsi di M Pietro Andrea Matthioli Sanese, ne i sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia medicinale. Vincenzo Valgrisi. Venezia
Mendola, A. 1868 Estratto dal catalogo generale della collezione di viti italiane e straniere radunate in Favara Tip. Parrino e Carini, Favara (AG). Annali di Viticoltura e di Enol., vol. II, 1874.
Molon G. 1906 Ampelografia. vol. II - Hoepli, Milano.
Murania G. 1911 L' agricoltura nel territorio di Castelvetrano - con un saggio della sua carta agronomica Palermo - Tip. Fratelli Vena
Niccoli V 1902 Saggio storico e bibliografico dell'Agricoltura Italiana dalle origini al 1900 U.T.E.T. - Torino
Odoard, Comte A-P 1859 Ampélographie universelle 4th edn, Librairie Agricole, Paris
Porta G.B. 1584 Villae libri XII Napoli, L. VII - C. IV
Robinson J., Harding J., Vouillamoz J. 2012 Wine Grapes. A complete guide to 1368 vine varieties, including their origins and flavours Allen Lane - Penguin Books
Sannino F.A. 1922 Note ampelografiche uve da tavola Rivista di Ampelografia. Anno III, N. 1
Sefc K.M., Lopes M.S., Lefort F., Botta R., Roubelakis-Angelakis K.A., Ibanez J., Pejic I., Wagner H.W., Glössl J., Steinkellner H. 2000 Microsatellite variability in grapevine cultivars from different European regions TAG Theoretical and Applied Genetics 100:498-505
Soderini G. V. 1590 Trattato della coltivazione delle viti e del frutto che se ne può cavare Edizione del 1622, Giunti Ed. Firenze.
aggiornamento 18/01/2016 11:39:05 (8 anni fa)